LA STORIA DI SANT'ANTIOCO MARTIRE SULCITANO
La Passio
Sancti Antiochi martyris è la più antica e importante fonte storica sul
martire sulcitano. Il testo originale è purtroppo andato perduto; ci rimane una
fedele e integrale copia custodita nell’archivio della cattedrale di Iglesias,
fatta eseguire nel 1621 dall’Arcivescovo di Cagliari Francesco Desquivel,
scopritore delle reliquie del Santo. L’originale era scritto su pergamena con
copertina in pelle scura. La sua compilazione si può senz’altro datare tra il
1089 e il 1119, periodo in cui i monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia
ebbero il possesso della chiesa del Santo, sull’Isola a lui dedicata. L’antico
agiografo scrive che, in Africa e in particolare in Mauretania, svolgeva la sua
professione un medico di religione cristiana, chiamato Antioco, il quale non
voleva ricavare alcun lucro, ma soltanto il bene spirituale. Nella Passio leggiamo: “Riteniamo che a questa
schiera di beati martiri appartenga il santissimo martire Antioco, la cui
passione, che abbiamo appreso da una verace relazione, presentiamo a tutti i
fedeli di Cristo. Antioco nasce in Mauretania, che divenne parte della
provincia romana nel 33 d.C. La sua nascita viene datata intorno al 95-96 d.C.
Governatore di questa regione pare fosse lo stesso padre di Antioco, di cui non
si conosce il nome, ma che di certo era di religione pagana, al contrario della
moglie Rosa e dell’altro fratello Platano, sicuramente cristiani.
Educato al Cristianesimo, Antioco intraprese gli studi in medicina che usò come mezzo per facilitare la conversione al cristianesimo di tanti “infedeli”. Ben presto si sparse la voce della carità dei prodigi di questo medico cristiano, che non chiedeva né regali né ricompense per la sua opera e curava tutti per amore di Dio. La conseguenza di ciò fu l’aumento della sua fama in tutta la regione Mauritania e, soprattutto, un gran numero di pagani che si convertirono al Cristianesimo. Il nome e la reputazione di questo santo medico non poterono restare a lungo ignoti e l’imperatore Adriano che, venutone a conoscenza, ordinò di condurre alla sua presenza Antioco. Quando il Santo arrivò al cospetto dell’imperatore si inginocchiò e cominciò a pregare il Signore Iddio. Adriano, in preda all’ira, lo accusò di aver prestato il suo nome a una setta nemica dell’impero e di aver negato il culto degli dei per adorare un uomo crocifisso. Dopodichè ordinò che fosse sottoposto a una serie di terribili supplizi dei quali però, con gran sorpresa dei presenti, Antioco uscì miracolosamente indenne. Mentre meditava quale altro terribile tormento potesse ancora infliggere al servitore di Dio, un terribile terremoto distrusse tutte le statue degli dei pagani. Innanzi a questo, Adriano e tutto il popolo dei pagani ebbero così paura che l’imperatore ordinò che Antioco fosse esiliato in un’isola chiamata Sulci. A seguito di quell’ordine, un cavaliere romano, chiamato Ciriaco, si imbarcò con Antioco e, dopo diversi giorni di navigazione, arrivarono nell’isola deserta di Sulci e quivi il Santo fu lasciato in esilio. Il santo uomo, vedendo la bellezza dell’isola, fu grato al Signore di questa fortuna e cercò un luogo dove ripararsi e poter pregare il Signore tranquillamente. Ma la sua presenza venne denunciata al governatore romano che si trovava a Cagliari, il quale mandò un plotone di soldati per arrestarlo. Antioco non oppose resistenza al suo arresto e chiese ai soldati che prima di partire gli fosse consentito di pregare il suo Dio. Terminata la preghiera con la quale affidava a Dio il popolo sulcitano, sentì una voce dal cielo che diceva:
“Antioco, hai cercato e chiesto cose buone e, quale fedele servitore di Dio, verrai accolto in paradiso. Chiunque invocherà il tuo nome sarà aiutato e liberato in qualsiasi infermità...”
Udito ciò, fu pervaso da una gioia immensa e rese l’anima a Dio”.
La tradizione riporta come giorno della sua morte il 13 dicembre dell’anno 127 e poichè risulta il primo martire documentato in Sardegna, sin dalla prima metà del 1600 è chiamato Sancti Antiochi Martyris Sulcitani Sardiniae Patroni
Testo tratto dalla pubblicazione a fumetti “Antioco il Santo venuto dal mare”, a cura di Roberto Lai e Filippo Tomassi
Educato al Cristianesimo, Antioco intraprese gli studi in medicina che usò come mezzo per facilitare la conversione al cristianesimo di tanti “infedeli”. Ben presto si sparse la voce della carità dei prodigi di questo medico cristiano, che non chiedeva né regali né ricompense per la sua opera e curava tutti per amore di Dio. La conseguenza di ciò fu l’aumento della sua fama in tutta la regione Mauritania e, soprattutto, un gran numero di pagani che si convertirono al Cristianesimo. Il nome e la reputazione di questo santo medico non poterono restare a lungo ignoti e l’imperatore Adriano che, venutone a conoscenza, ordinò di condurre alla sua presenza Antioco. Quando il Santo arrivò al cospetto dell’imperatore si inginocchiò e cominciò a pregare il Signore Iddio. Adriano, in preda all’ira, lo accusò di aver prestato il suo nome a una setta nemica dell’impero e di aver negato il culto degli dei per adorare un uomo crocifisso. Dopodichè ordinò che fosse sottoposto a una serie di terribili supplizi dei quali però, con gran sorpresa dei presenti, Antioco uscì miracolosamente indenne. Mentre meditava quale altro terribile tormento potesse ancora infliggere al servitore di Dio, un terribile terremoto distrusse tutte le statue degli dei pagani. Innanzi a questo, Adriano e tutto il popolo dei pagani ebbero così paura che l’imperatore ordinò che Antioco fosse esiliato in un’isola chiamata Sulci. A seguito di quell’ordine, un cavaliere romano, chiamato Ciriaco, si imbarcò con Antioco e, dopo diversi giorni di navigazione, arrivarono nell’isola deserta di Sulci e quivi il Santo fu lasciato in esilio. Il santo uomo, vedendo la bellezza dell’isola, fu grato al Signore di questa fortuna e cercò un luogo dove ripararsi e poter pregare il Signore tranquillamente. Ma la sua presenza venne denunciata al governatore romano che si trovava a Cagliari, il quale mandò un plotone di soldati per arrestarlo. Antioco non oppose resistenza al suo arresto e chiese ai soldati che prima di partire gli fosse consentito di pregare il suo Dio. Terminata la preghiera con la quale affidava a Dio il popolo sulcitano, sentì una voce dal cielo che diceva:
“Antioco, hai cercato e chiesto cose buone e, quale fedele servitore di Dio, verrai accolto in paradiso. Chiunque invocherà il tuo nome sarà aiutato e liberato in qualsiasi infermità...”
Udito ciò, fu pervaso da una gioia immensa e rese l’anima a Dio”.
La tradizione riporta come giorno della sua morte il 13 dicembre dell’anno 127 e poichè risulta il primo martire documentato in Sardegna, sin dalla prima metà del 1600 è chiamato Sancti Antiochi Martyris Sulcitani Sardiniae Patroni
Testo tratto dalla pubblicazione a fumetti “Antioco il Santo venuto dal mare”, a cura di Roberto Lai e Filippo Tomassi